Sala IV
Sala della Cartografia Polare e delle donazioni
Nel corso delle sue esplorazioni Silvio Zavatti raccolse e studiò numerose carte geografiche, ora consultabili presso l’Istituto Geografico Polare
Sala IV
Sala della Cartografia Polare e delle donazioni
Nel corso delle sue esplorazioni Silvio Zavatti raccolse e studiò numerose carte geografiche, ora consultabili presso l’Istituto Geografico Polare e conservate proprio nella Sala IV del Museo Polare. Non solo… nel 1958, in occasione dell’Anno Geofisico Internazionale, pubblicò il primo Atlante Geografico Polare, un capolavoro di precisione cartografica con l’intento di colmare le lacune nella cartografia polare e i molti errori delle carte agli inizi del Novecento. Questa pubblicazione gli valse, nel 1958, il premio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Fondazione Vacchelli. La sala IV del Museo Polare ospita anche collezioni donate da personaggi illustri (l’esploratore polare Jean Malaurie (www.jean-malaurie.com), il filatelico Lino Brillarelli e l’etnologa Luciana Gabbrielli e dedicate ai popoli artici e ai popoli in via d’estinzione Completa la sala, un sestante dei primi del ‘900, dono della famiglia del Capitano G. Cammoranesi.
Sala IV: Sala della Cartografia Polare e delle donazioni
Nel corso delle sue esplorazioni Silvio Zavatti raccolse e studiò numerose carte geografiche, ora consultabili presso l’Istituto Geografico Polare e conservate proprio nella Sala IV del Museo Polare. Non solo… nel 1958, in occasione dell’Anno Geofisico Internazionale, pubblicò il primo Atlante Geografico Polare, un capolavoro di precisione cartografica con l’intento di colmare le lacune nella cartografia polare e i molti errori delle carte agli inizi del Novecento. Questa pubblicazione gli valse, nel 1958, il premio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Fondazione Vacchelli.
La sala IV del Museo Polare ospita anche collezioni donate da personaggi illustri (l’esploratore polare Jean Malaurie (link al sito, www.jean-malaurie.com), il filatelico Lino Brillarelli (link alle informazioni su Lino Brillarelli, vedi sotto) e l’etnologa Luciana Gabbrielli) e dedicate ai popoli artici e ai popoli in via d’estinzione
Completa la sala, un sestante dei primi del ‘900, dono della famiglia del Capitano G. Cammoranesi.
Testo inglese
During his explorations Silvio Zavatti collected and studied several maps, now available at the Polar Geographic Institute and preserved in the Room IV of the Polar Museum. Moreover, in 1958, during the International Geophysical Year, Zavatti published the first Polar Atlas, a masterpiece of cartographic accuracy with the aim to fill gaps in polar cartography and to correct the many mistakes of the maps in the early 1900’s. In 1958, this publication won the National Research Council (CNR) prize by Vacchelli Foundation.
The Room IV of the Polar Museum host several collections, that are donate by prestigious celebrities (the polar French explorer Jean Malaurie, the philatelic Lino Brillarelli, and the ethnologist Luciana Gabbrielli) and devoted to Arctic people and to endangered populations.
In this room, a sextant, donated by the family of Captain G. Cammoranesi, completed the exhibit.
JEAN MALAURIE
Nato a Mainz (Germania), nel 1922 Jean Noel Leonard Malaurie, perse il padre all’età di 17 anni e la madre quattro anni più tardi. Compì gli studi a Parigi e nel 1943 decise di unirsi alla Resistenza. Dopo la guerra, Malaurie completò la sua formazione dedicandosi all’approfondimento della geografia e delle scienze. Dedicò ben 14 anni alla stesura della sua tesi sulla geomorfologia e sulla etnostoria.
Nel 1948 e nel 1949 partecipò, come geografo, a due spedizioni in Groenlandia guidate dall’esploratore Paul-Émile Victor. Lo scopo di questa missione fu quello di costruire al centro della più grande isola della terra, a 400 km dalla costa e a 3000 m di altezza, una stazione meteorologica e glaciologica detta “Stazione Centrale”.
Successivamente diventò membro del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) in Francia.
Dal 1948 al 1950 effettuò numerosi viaggi nel deserto del Sahara dove studiò la popolazione Tuareg e, contemporaneamente, portò avanti le sue ricerche geomorfologiche. Tuttavia, la svolta decisiva per la sua carriera fu, nel 1950, l’incontro con il popolo Inuit, in particolare con le popolazioni indigene di Thule, in Groenlandia. Da allora dedicò la sua vita all’approfondimento della conoscenza delle popolazioni artiche. Nel 1957, a Parigi, fondò il Centro di Studi Artici e di cui oggi è ancora il Direttore.
Il 29 maggio 1951 raggiunse su slitte trainate da cani il Polo Nord Magnetico e, sempre in quell’anno, mappò 300 km di coste delle desertiche Terre di Inglefield e di Washington, battezzando baie e promontori, con toponimi francesi, Inuit e danesi.
In circa quarant’anni di attività ha organizzato oltre trenta missioni, tra Artico centrale canadese, Siberia orientale, Alaska e Groenlandia.
Nel luglio del 2007, Jean Malaurie è stato nominato Ambasciatore di buona volontà dell'UNESCO nel luglio 2007, per il suo impegno in favore delle tematiche ambientaliste, e della salvaguardia delle culture e delle tradizioni dei popoli del Grande Nord
In onore della profonda e duratura amicizia che hanno unito Jean Malaurie al generale Umberto Nobile ed al compianto Silvio Zavatti, l’esploratore francese ha donato al Museo Polare una collezione composta da diversi oggetti di uso quotidiano e rituale, un quaderno scolastico Inuit del 1988 e una pregiatissima maschera di “spirito della Luna”, realizzata in osso di balena e esposta nella Sala I del Museo.
Nel 1998, l’Istituto Geografico Polare, in collaborazione con il Comune di Fermo hanno organizzato le indimenticabili Giornate in onore di Jean Malaurie, poste sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, del Ministero della Pubblica Istruzione e delle Regioni Veneto e Marche. La consegna delle chiavi della Città di Fermo a Jean Malaurie, nominato cittadino onorario, e
l'inaugurazione delle sale dedicate al grande Esploratore presso il Museo Polare hanno chiuso con successo le manifestazioni ufficiali.
INGLESE
Born in Mainz (Germany), in 1922, Jean Noel Leonard Malaurie lost his father at the age of seventeen and his mother four years later. He studied in Paris and he joined the Resistance in 1943. After the war, Malaurie completed his education studying geography and science. He devoted fourteen years to the writing of his degree dissertation on geomorphology and ethno history. In 1948 and 1949, he took part, as geographer, in two expeditions to Greenland, led by the French explorer Paul-Émile Victor. The main aim of this expedition was to install a weather and glaciological station called “Central Station” in the centre of the largest island of the earth, Inlandsis, 400 km far from the coast and at an altitude of 3000 m.
Later, Jean Malaurie became a member of the Centre Nationale de la Recherche Scientifique (CNRS).
From 1948 to 1950 he carried out several expeditions to the Sahara desert to study the Tuareg people, and to continue his geomorphological researches. However, the turning point for his career, was the meeting, in 1950, with Inuit people, and in particular with the indigenous Thule people, in Greenland. Since then, Malaurie devoted his life to improve his knowledge of Arctic populations. In 1957, he founded in Paris, the Arctic Study Centre. He’s still the Director.
On 29th May, 1951, he reached the Magnetic North Pole on a sledge dragged by dogs. In that year, he mapped about 300k m of coasts of the desert Inglefield Lands and of Washington, naming bays and capes with French, Inuit and Danish toponyms.
Over forty years of activities, he arranged more than thirty expeditions to the Central Canadian Arctic, the East Siberia, Alaska and Greenland.
Professor Jean Malaurie was named Goodwill ambassador of the UNESCO in July, 2007, in recognition of his commitment in favour of environmental issues, as well as in favour of protection of the cultures and the knowledge of the peoples of the Far north.
In honour of his deep and long-lasting friendship with General Umberto Nobile and Silvio Zavatti, the French explorer has given to the Polar Museum a collection consisting of several daily and ritual objects, a 1988 educational Inuit notebook and a precious mask entitled "Spirit of the Moon", realized with whale bone and exposed in the Room I of the Museum.
In 1998, the Geographic Polar Institute, in collaboration with Fermo city have organized the unforgettable Days in honour of Jean Malaurie. The Days were patronized by the President of the Italian Republic, the Public Education Ministry, the Veneto and Marche Regions. The keys delivery of Fermo City to Jean Malaurie, named honorary citizen and the inauguration of the collection devoted to the great explorer in the Polar Museum have successfully ended those Days.
LINO BRILLARELLI
Lino Brillarelli (1915 – 1999) ha iniziato la sua attività come numismatico (tra i primi della provincia di Macerata) divenendo poi filatelico. Amico fin dall’infanzia dello scultore Carlo Cantalamessa, si è dedicato alla medaglistica e alla scultura. La profonda amicizia con il prof. Silvio Zavatti lo ha portato a approfondire le conoscenze sulle imprese polari, con particolare interesse alle esplorazioni compiute dal Generale Umberto Nobile. In questo suo studio è stato personalmente aiutato dallo stesso Nobile, da Gertrude Stolp Nobile (moglie del generale) e dal Ministero dell’Aeronautica militare italiana. Lino Brillarelli ha partecipato a varie mostre, ottenendo sempre premi e elogi. Ha, inoltre, collaborato con l’Istituto Geografico Polare per la realizzazione di medaglie commemorative attualmente esposte presso il Museo Polare.
Il 2 ottobre 1998 Lino Brillarelli ha donato all’Istituto Geografico Polare una collezione composta da: 30 quadri con composizioni filateliche dedicate alle spedizioni polari del generale Nobile; 90 cartelle dedicate a Cristoforo Colombo e le Americhe; 43 cartelle dal titolo “Uomini verso l’ignoto”; 39 cartelle dal titolo “Dalle mongolfiere…alla conquista dello spazio: la storia del volo umano”; 51 cartelle su “La conquista dei Poli: Artide e Antartide”. Inoltre, la collezione è anche costituita da medaglie, foto, documenti e libri vari riguardanti le imprese del generale Nobile e la storia delle mongolfiere.
INGLESE
Lino Brillarelli (1915 – 1999) began his career as a numismatist (one of the first in the province of Macerata) and then he became a philatelist. A friend of the sculptor Carlo Cantalamessa since his childhood, he devoted his life to medal engraving and sculpture. His deep friendship with prof. Silvio Zavatti led him to improve his knowledge on Polar expeditions. He was particularly interested in the explorations carried out by General Umberto Nobile. In this researches Lino Brillarelli was personally helped by Gen. Nobile himself, by his wife, Gertrude Nobile Stolp and by the Italian Ministry of Air Force. Lino Brillarelli took part in several exhibitions, getting a lot of prizes and winning high praise. He also collaborated with the Geographic Polar Institute to the production of commemorative medals.
On 2nd October, 1998, Lino Brillarelli donated to the Geographic Polar Institute a collection consisting of: 30 paintings with some stamp collections dedicated to the North Pole expedition of Gen. Nobile; 90 folders dedicated to Christopher Columbus and the Americas; 43 folders entitled “Uomini verso l’ignoto (Men towards the unknown)”; 39 folders entitled “Dalle mongolfiere…alla conquista dello spazio: la storia del volo umano (From the hot-air-balloons…to the space conquest: the history of the human flight); 51 folders on “La conquista dei Poli: Artide e Antartide (The Polar Conquest: Arctic and Antarctica)”. Moreover, the
collection included medals, photos, documents and books about the expeditions of General Nobile and the history of hot-air-balloons.
Jean Malaurie
Nato a Mainz (Germania), nel 1922 Jean Noel Leonard Malaurie, perse il padre all’età di 17 anni e la madre quattro anni più tardi. Compì gli studi a Parigi e nel 1943 decise di unirsi alla Resistenza. Dopo la guerra, Malaurie completò la sua formazione dedicandosi all’approfondimento della geografia e delle scienze. Dedicò ben 14 anni alla stesura della sua tesi sulla geomorfologia e sulla etnostoria.
Nel 1948 e nel 1949 partecipò, come geografo, a due spedizioni in Groenlandia guidate dall’esploratore Paul-Émile Victor. Lo scopo di questa missione fu quello di costruire al centro della più grande isola della terra, a 400 km dalla costa e a 3000 m di altezza, una stazione meteorologica e glaciologica detta “Stazione Centrale”.
Successivamente diventò membro del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) in Francia.
Dal 1948 al 1950 effettuò numerosi viaggi nel deserto del Sahara dove studiò la popolazione Tuareg e, contemporaneamente, portò avanti le sue ricerche geomorfologiche. Tuttavia, la svolta decisiva per la sua carriera fu, nel 1950, l’incontro con il popolo Inuit, in particolare con le popolazioni indigene di Thule, in Groenlandia. Da allora dedicò la sua vita all’approfondimento della conoscenza delle popolazioni artiche. Nel 1957, a Parigi, fondò il Centro di Studi Artici e di cui oggi è ancora il Direttore.
Il 29 maggio 1951 raggiunse su slitte trainate da cani il Polo Nord Magnetico e, sempre in quell’anno, mappò 300 km di coste delle desertiche Terre di Inglefield e di Washington, battezzando baie e promontori, con toponimi francesi, Inuit e danesi.
In circa quarant’anni di attività ha organizzato oltre trenta missioni, tra Artico centrale canadese, Siberia orientale, Alaska e Groenlandia.
Nel luglio del 2007, Jean Malaurie è stato nominato Ambasciatore di buona volontà dell'UNESCO nel luglio 2007, per il suo impegno in favore delle tematiche ambientaliste, e della salvaguardia delle culture e delle tradizioni dei popoli del Grande Nord
In onore della profonda e duratura amicizia che hanno unito Jean Malaurie al generale Umberto Nobile ed al compianto Silvio Zavatti, l’esploratore francese ha donato al Museo Polare una collezione composta da diversi oggetti di uso quotidiano e rituale, un quaderno scolastico Inuit del 1988 e una pregiatissima maschera di “spirito della Luna”, realizzata in osso di balena e esposta nella Sala I del Museo.
Nel 1998, l’Istituto Geografico Polare, in collaborazione con il Comune di Fermo hanno organizzato le indimenticabili Giornate in onore di Jean Malaurie, poste sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, del Ministero della Pubblica Istruzione e delle Regioni Veneto e Marche. La consegna delle chiavi della Città di Fermo a Jean Malaurie, nominato cittadino onorario, e l'inaugurazione delle sale dedicate al grande Esploratore presso il Museo Polare hanno chiuso con successo le manifestazioni ufficiali.
Lino Brillarelli
Lino Brillarelli (1915 – 1999) ha iniziato la sua attività come numismatico (tra i primi della provincia di Macerata) divenendo poi filatelico. Amico fin dall’infanzia dello scultore Carlo Cantalamessa, si è dedicato alla medaglistica e alla scultura. La profonda amicizia con il prof. Silvio Zavatti lo ha portato a approfondire le conoscenze sulle imprese polari, con particolare interesse alle esplorazioni compiute dal Generale Umberto Nobile. In questo suo studio è stato personalmente aiutato dallo stesso Nobile, da Gertrude Stolp Nobile (moglie del generale) e dal Ministero dell’Aeronautica militare italiana. Lino Brillarelli ha partecipato a varie mostre, ottenendo sempre premi e elogi. Ha, inoltre, collaborato con l’Istituto Geografico Polare per la realizzazione di medaglie commemorative attualmente esposte presso il Museo Polare.
Il 2 ottobre 1998 Lino Brillarelli ha donato all’Istituto Geografico Polare una collezione composta da: 30 quadri con composizioni filateliche dedicate alle spedizioni polari del generale Nobile; 90 cartelle dedicate a Cristoforo Colombo e le Americhe; 43 cartelle dal titolo “Uomini verso l’ignoto”; 39 cartelle dal titolo “Dalle mongolfiere…alla conquista dello spazio: la storia del volo umano”; 51 cartelle su “La conquista dei Poli: Artide e Antartide”. Inoltre, la collezione è anche costituita da medaglie, foto, documenti e libri vari riguardanti le imprese del generale Nobile e la storia delle mongolfiere.