Sala I
Viaggio al Polo Nord
La sala I accoglie il visitatore con l’affascinante ricostruzione (diorama) di un accampamento artico e il sistema di casse e oggetti che costituivano l’equipaggiamento con cui Silvio Zavatti affrontava i suoi viaggi ai Poli.
Sala I
Viaggio al Polo Nord
La sala I accoglie il visitatore con l’affascinante ricostruzione (diorama) di un accampamento artico e il sistema di casse e oggetti che costituivano l’equipaggiamento con cui Silvio Zavatti affrontava i suoi viaggi ai Poli. Accuratamente sistemate su una slitta in legno (riproduzione di quella utilizzata dal Duca degli Abruzzi ai primi nel ‘900), le casse risalgono alle ultime spedizioni di Silvio Zavatti al Polo Nord, quella del 1967 e quella del 1969 nell’Artide canadese. Si possono osservare il sacco-letto di Silvio Zavatti, i suoi scarponi, un fornelletto da campo, stoviglie varie. La slitta è guidata da un “moderno viaggiatore”, che indossa una giacca in pelle e una frusta di pelle di foca, lunga 13 m, per i cani da slitta. Accanto, ai materiali di Silvio Zavatti, si trova la rappresentazione di uno degli accampamenti dell’equipaggio del Duca degli Abruzzi. In particolare, è possibile ammirare la tenda e il sacco-letto utilizzato da Cavalli Monelli, medico della spedizione. Nella teca di fronte al diorama sono raccolti alcuni oggetti donati dall’Associazione Grande Nord (www.associazionerandenord.it) di Torino, nel 1994. Questi oggetti furono rinvenuti nella zona dove gli uomini della spedizione del Duca degli Abruzzi trascorsero l’inverno polare. Nella sala II è, invece, possibile ammirare un modellino della Stella Polare, la nave utilizzata dal Duca degli Abruzzi per arrivare al Polo Nord. Infine, un paio di stivali da festa e una maschera in osso di balena, rappresentante lo Spirito della Luna, completano l’allestimento della sala I.
Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi
Luigi Amedeo Mario Fernando Francesco di Savoia Aosta, duca degli Abruzzi (1873-1930), cugino del re d’Italia Umberto I, organizzò ai primi del 1900 una spedizione per raggiungere il Polo Nord.
La spedizione fu preparata minuziosamente, sia nell’equipaggio che nella strategia. Fu acquistata la Jason la nave dell’esploratore norvegese Nansen e, dopo lavori di miglioramento, fu ribattezzata Stella Polare.
La Stella Polare salpò il 12 giugno 1899 da Oslo e giunse nella baia di Teplitz, nell’arcipelago Francesco Giuseppe, nel mese di agosto.
L’intento del Duca era di lasciare che la nave venisse imprigionata dai ghiacci polari, così da fungere da campo base per gli esploratori, e riprendere il mare al momento del disgelo. La situazione, in realtà, non fu rosea per la spedizione italiana: innanzitutto non fu possibile utilizzare la nave come rifugio invernale sui ghiacci, perché l’inclinazione assunta non permetteva la vita a bordo, tutto il materiale venne quindi sbarcato, creando un accampamento a terra, e per i due mesi successivi gli uomini si occuparono di riparare la nave, gravemente danneggiata dai ghiacci. La spedizione vera e propria era organizzata in maniera piramidale, con tre squadre che avrebbero dovuto portare provviste a tre campi avanzati a diverse latitudini, in modo da renderli riforniti per un approdo in qualsiasi momento. In realtà, il cattivo tempo, i congelamenti da cui tutti gli uomini erano afflitti (allo stesso Duca furono amputate due falangi della mano sinistra), i rallentamenti dovuti al ghiaccio e alcuni calcoli sbagliati portarono ad una situazione insostenibile: dopo avere raggiunto una latitudine di 86°34′, la squadra composta da Umberto Cagni e due guide dovette rientrare alla nave, non senza aver dovuto sacrificare quasi tutti i cani da slitta, avendo esaurito tutti i viveri. Avevano però, battuto il precedente record di Nansen, che riuscì a arrivare fino a 86°14’ Nord (tratto da “Storia delle esplorazioni polari” di Cesare Censi, Europa Edizioni, 2016).
Pur non avendo raggiunto il Polo Nord, la spedizione rinnovò al Duca degli Abruzzi il prestigio e la fama già ottenuti negli anni precedenti, anche se il suo rientro a Roma in settembre 1900 coincise con le cerimonie di cordoglio per la morte del re Umberto I, ucciso il 29 luglio a Monza dall’anarchico Gaetano Bresci, e l’incoronazione del nuovo re, Vittorio Emanuele III.
Per maggiori informazioni: http://www.crlv.org/astrolabe/septembre-2006/vita-di-un-esploratore-gentiluomo-il-duca-degli-abruzzi